Riflessioni sulle crescita: l’emergenza COVID-19 nel vissuto dei bambini

bambino

“Mamma siediti qui che ti racconto un sogno strano. Eravamo tutti nel giardino della scuola, le maestre sono uscite. Il cancello si è chiuso a chiave e nessuno poteva più rientrare…”

Le parole  di questo bambino di 5 anni che racconta il suo sogno, permettono  di riflettere sul riverbero che gli eventi di questi giorni possono avere nel vissuto dei bambini. Iniziato come il prolungamento delle vacanze di Carnevale lo scenario è presto mutato e i bambini hanno potuto via via cogliere che si passava da una dimensione vacanziera perlopiù spensierata al progressivo aumento  delle limitazioni nell’esperienza quotidiana. Hanno cominciato a vedere intorno a loro adulti preoccupati, li hanno sentiti parlare di una strana cosa, un virus che faceva ammalare in modo serio, hanno visto progressivamente ridursi le frequentazioni abituali, si sono sentiti dire che per un po’ di tempo non sarà possibile frequentare lo sport, i parchi pubblici, gli altri bambini, la scuola e neanche le persone di famiglia come i nonni. Le richieste di lavarsi le mani si sono fatte sempre più insistenti e ansiose. I genitori si sono impegnati a spiegare le ragioni di tali restrizioni: se ognuno sta per un po’ a casa propria, questa “specie di influenza” smette di diffondersi, le persone che si sono ammalate potranno guarire e tutti potremo riprendere un po’ alla volta a fare quello che facevamo prima. Queste o altre semplici spiegazioni permettono ai bambini di dare un significato a quello che sta succedendo, anche se dobbiamo considerare che l’adattamento al nuovo ritmo può richiedere un certo tempo. Proprio come per gli adulti, il sentimento di sospensione, di incertezza,  di perdita del ritmo nell’organizzazione  quotidiana può generare una certa inquietudine. Per i bambini è  difficile esprimere a parole i loro  sentimenti, le loro paure e le loro preoccupazioni, possono invece evidenziarsi comportamenti difficili da comprendere e contenere. L’inquietudine può esprimersi in modo aspecifico con insistenza, ansia o agitazione come suggeriscono le linee guida per la gestione dello stress nel periodo di quarantena (Helping children cope with stress during the 2019-ncoV Outbreak ,WHO 2020).

 

Ogni bambino ha bisogno di modalità diverse di rassicurazione e comprensione della situazione che stiamo attraversando, in base alla fase di crescita. In questo senso è importante valutare e selezionare con attenzione il materiale esplicativo che viene offerto così come l’esposizione dei bambini ai messaggi dei media. I genitori si trovano così a dover far fronte alla loro  preoccupazione  e nello stesso tempo a rassicurare e a far comprendere una  situazione  così difficile ai figli.

 

A volte, eventi esterni che irrompono nella realtà del bambino possono avere un effetto potenzialmente traumatico se il loro impatto emotivo travalica la possibilità di farvi fronte. Nell’infanzia ciò significa che l’evento ha evidentemente travalicato anche la capacità emotiva degli adulti, perché il benessere  emotivo dei bambini è ancora fortemente collegato a quello degli adulti che li circondano, quindi gli  stati di ansia, di agitazione o di preoccupazione possono raggiungere i bambini  … non solo attraverso le parole. I bambini però ci aiutano: offrono il loro gioco, i loro disegni, i loro sogni ad occhi chiusi e ad occhi aperti nei quali esprimono le fantasie e forniscono agli adulti tracce rispetto al loro vissuto interno. Questa mattina si poteva sentire dalla finestra  la voce di un bambino che giocava sul terrazzo della sua casa e portava tutte le sue macchinine dal dottore. Che cos’è questo se non la messa in scena di ciò che gli sta accadendo intorno?

 

Una riflessione particolare vuole andare a tutti quei bambini che presentano difficoltà evolutive e che vedono in questo periodo l’interruzione dei loro percorsi terapeutici o riabilitativi che spesso hanno proprio la funzione di offrire un ambiente relazionale sicuro nel quale decifrare aspetti della realtà esterna ed interna che possono soverchiare la loro fragile emotività o la capacità di pensiero. Questa emergenza, poi, rende ancora più difficile la situazione di bambini con malattia organica e le loro famiglie: aumenta l’ angoscia collegata alla malattia ed il bisogno di proteggere ancora di più i piccoli da ogni rischio potenziale.

 

Idealmedica in partnership con medé – Infanzia Adolescenza Famiglia – per le problematiche evolutive a carattere non urgente, ha individuato modalità che permettono di conservare un pensiero pur nell’assenza.

Per le famiglie che si trovano a sostenere la difficile esperienza della quarantena, idealmedica mette a disposizione e in modalità “a distanza”:

  • uno spazio di ascolto rivolto ai genitori che sentono la necessità di confrontarsi rispetto al proprio benessere ed a quello dei loro figli;
  • uno spazio di ascolto rivolto agli adolescenti che possono sentire il bisogno di ricavarsi momenti di riservatezza e confronto con persone esterne all’ambiente familiare.

Le richieste saranno accolte telefonicamente allo 049-5798603 oppure via e-mail a info@idealmedica.it  per un primo consulto senza impegno.